Daniela Ottone, nata a Napoli nel 1968, laureata in giurisprudenza con lode nel 1990 e vincitrice all’età di 23 anni del concorso di magistratura, ha esercitato le funzioni di pubblico ministero presso la procura di Marsala fino al 1997, anno in cui ha dato le dimissioni volontarie dalla magistratura per motivi di salute.
All’età di 19 anni la sua vita è stata sconvolta da due tragici eventi: l’improvvisa morte dell’amato padre e la prematura fine del fidanzato Sergio, al quale era legata da profondi ed unici sentimenti.
Pur conservando il titolo di avvocato, ella attualmente ha preferito intraprendere la carriera di scrittrice pubblicando con la casa editrice Grimaldi e C. Editori, i seguenti suoi lavori:
“L’abisso e il ritorno” (2003) in cui descrive l’esperienza di un incubo durato 10 anni, mettendo a nudo il suo animo e rivelando ciò che di solito non si ha il coraggio di raccontare.
“Il senso comune e non solo” (2004) raccolta di riflessioni a struttura libera in uno stile ironico ed autoironico.
“Io e la filosofia” (2005) in cui affronta, partendo da personali esperienze di vita, temi esistenziali alla ricerca della verità.
“Raccontando” (2006) raccolta di 16 favole illustrate dal noto artista napoletano ed amico Lello Esposito, in cui descrive un mondo incantato sognando una vita migliore.
Quest’ultima pubblicazione ha riscosso notevole successo da parte della critica su Repubblica con un articolo di Bianca de Fazio e sul Mattino con le sapienti osservazioni di Donatella Trotta.
“Il dolore e l’arte” (2019) In questo libro Daniela Ottone affronta il tema del dolore espresso attraverso l’arte, intesa come fuga dalla realtà, come forma di evasione di fronte alle difficoltà della vita che determinano paure, ansie, fobie. Come Paul Klee ha affermato “L’Arte ha il compito di rendere visibile l’invisibile”. Il dolore è quel sentimento, quell’intima emozione che è l’opposto della felicità, una tensione d’animo in cui un soggetto debole vacilla. L’ansia determinata da paura o da depressione crea un mal di vivere. Il dolore è uno stato psichico, in cui cessa ogni tipo di relazione e predomina una condizione di anaffettività e di isolamento. Sono questi i termini legati alla vicenda umana ed artistica di alcuni protagonisti della Pittura a cavallo dei secoli XIX e XX come Antonio Mancini, Vincenzo Gemito, Vincent Van Gogh, Edvard Munch, che hanno ispirato questo libro.
“La mia Napoli” L’autrice sente l’esigenza di dedicare questo libro alla sua città, soffermandosi ad approfondirne le bellezze artistiche e culturali. Anche in questo suo nuovo lavoro offre al lettore interessanti spunti di riflessione sui temi esistenziali della vita e sulle difficoltà affrontate per riprendere a vivere e sperare. Come il popolo napoletano ha reagito ai soprusi delle dominazioni straniere degli Angiolini, Normanni, Svevi, Aragonesi, Spagnoli , allo stesso modo Daniela ha reagito alle oppressioni e alle ingiustizie della vita.